Il nudo, una fotografia che si fa in due

Ciao a tutti.

Sì, parliamo di nudo… ancora! Effettivamente è un genere a me molto caro, ed è altrettanto evidente che ne parlo molto volentieri, nel bene e nel male.

Meno di un mese fa ho avuto i piacere di fotografare una ragazza, una persona che non avevo mai conosciuto prima, ma che ha visto nel mio modesto portfolio una persona probabilmente affidabile. Con non poca sorpresa da parte mia, ha risposto ad un annuncio riguardante un mio progetto sul nudo.

In prima battuta, non lo nego, pensavo che, una volta spiegato il progetto, scappasse a gambe levate… e invece no! (meno male!!)

Questo mi fa riflettere…
La prima possibilità è che forse siamo due pazzi, io a pensare di essere all’altezza del compito, e lei a fidarsi di uno sconosciuto.
Ma forse, invece, abbiamo semplicemente compreso che potevamo condividere un progetto e svilupparlo insieme, arricchendolo ognuno con qualcosa di sé.

Il nudo è una cosa che si fa in due, è questa la mia teoria.

Vedo molti scatti di nudo on line, sui vari portali, sia per ispirazione, sia per curiosità… e, se devo essere sincero, solo un 25% sono di mio gradimento.

In molti casi vedo donne nude, non foto di nudo.
Sono tutti quegli scatti in cui una modella (professionista o meno che sia) si trovava lì davanti all’obiettivo perché pagata o per qualche altro motivo sbagliato. Non era lì perché sentiva di essere nel posto giusto, ma forse solo per dimostrare qualcosa a qualcuno.
Dove non c’è sentimento (e non sto parlando di erotismo), lo scatto non c’è.
Dove non c’è un’idea, lo scatto è vuoto.

Parlo della mia modestissima esperienza personale. Il 28 ottobre, quando abbiamo fatto le foto in questione, io la mia modella Silvia ci eravamo visti 5 minuti per un caffè, ma ci eravamo scambiati messaggi e foto in chat per giorni. La costruzione di un filo diretto tra modella e fotografo vale qui come vale per qualsiasi ritratto. Il 28 mattina siamo arrivati sul posto in totale serenità (nonostante i 10 gradi!) e abbiamo iniziato a scattare come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Il fatto  è questo:
– il fotografo non deve essere imbarazzato, perché se lo fosse, vorrebbe dire che ha in testa pensieri sbagliati su quello che sta per succedere, o, peggio, che non è pronto a scattare certe foto;
– la modella di turno deve essere serena, e si deve sentire vestita, anche se non lo è, perché se si vergognasse, vorrebbe dire che il fotografo non è affidabile  e che lei non è pronta a fare le foto che sta per fare.

Quindi sì, lo ripeto, per fare nudo, bisogna essere sempre in due!

Trovate alcune foto della mattinata nella mia gallery del progetto Symbiosis.