Fotocamere complesse per fotografi semplici

Questa mia riflessione estemporanea nasce dalla lettura di un articolo, questa mattina. Potetete trovare il testo integrale a questo link: https://www.macitynet.it/il-mistero-dellinterfaccia-delle-fotocamere-digitali/

In due parole, l’articolo dice che le fotocamere reflex e mirrorless, salvo qualche eccezione, ancora hanno dei menù troppo complessi ed anninati, che confondono l’utente invece di rendergli il lavoro facile, siano essi professionisti o semplici amatori. Si fa poi un paragone con l’iPhone (in primis) e con gli altri smarphone in commercio, che hanno invece ridotto al minimo i settaggi, a favore di un’esperienza utente più semplice e gratificante.

Cito qui di seguito una frase che, a parere mio, apre le porte a tutta una serie di considerazioni:

Lo scopo del Raw oggi però non è più quello di avere uno sviluppo “artistico” od “espressivo”, cioè che permetta all’autore di fare qualcosa d’altro. Invece, lo sviluppo digitale è diventato un’altra cosa: una correzione: deriva dal fatto che l’autore della foto non riesce più a scattare la foto che potrebbe e vuole fare e perciò deve correggerla pesantemente in post.”

https://www.macitynet.it/il-mistero-dellinterfaccia-delle-fotocamere-digitali/

A questo punto la domanda sorge spontanea: stiamo realmente parlando di fotografia (con la A finale) e di fotografi, o ci stiamo invece rivolgendo a chi fa fotografie (con la E, stavolta) per avere un ricordo delle vacanze?

Capiamoci, non ho niente in contrario verso la seconda categoria di persone, ma se davvero siamo convinti che chi fa della fotografia il suo mestiere o la sua passione si possa accontentare di una foto scattata con lo smartphone, allora forse ci siamo persi qualche passaggio.

Non ho difficoltà ad affermare che i menù delle fotocamere siano realmente troppo “incasinati” e che la metà dei settaggi non li ho mai usati in vita mia; allo stesso modo sarei felice di vedere delle modifiche utili e funzionali per rendere la fotografia “per tutti” invece che solo per chi ama il tecnicismo. Ma non vorrei mai che la mia fotocamera, costosa od economica che sia, diventasse uno smartphone punta e scatta che prendere decisioni al posto mio!

Ma visto che siamo qui a parlarne, domandiamoci quanti amanti dello smarphone usano i settaggi manuali che i modelli, sempre più costosi, offrono? Quanti regolano il diaframma, quanti compensano l’esposizione,…?

Ecco, una volta data una risposta a questa domanda, credo sia chiaro come, fondamentalmente, la differenza tra la complessità di una fotocamera e la semplicità di uno smartphone abbia un senso: un diverso dispositivo per un diverso utente.

Se non vi chiamate Galimberti di cognome, non credo riuscirete mai a fare una capolavoro con una Polaroid!

Se poi parliamo di marketing… beh, allora la questione è diversa, ma è una riflessione che non mi interessa!