Pride and Prejudice

Il progetto nasce da una visione comune, mia e della mia splendida amica, e dalla necessità di dire qualcosa di rilevante senza l’uso della parola.

Quando si parla di violenza sulle donne, spesso ci soffermiamo sull’atto materiale perpetrato dall’uomo verso il corpo femminile, ma raramente ci indaghiamo su come anche comportamenti immateriali possano portare ferite profonde e difficilmente rimarginabili.

E ancora più raramente realizziamo che una buona parte di queste violenze vengano messe in atto da esseri umani, uomini o donne che siano, solo perché imprigionati in un pregiudizio totalmente fuori moda, che vede la donna come creatura debole e inferiore, che deve, per la pace di tutti, mantenere questo ruolo sottomesso.

Queste foto vogliono indagare l’aspetto emotivo e socio-culturale della violenza, seppur in maniera superficiale e senza la pretesa di essere una risposta al problema. Nei vari scatti, e nei vari frammenti umani in essi rappresentati, abbiamo voluto mostrare sia la paura che la voglia di rinascita, sia il dolore che l’orgoglio di chi vuole uscire da una gabbia fatta di parole taglienti e di fatti che lasciano lividi che non si vedono.

Viste le premesse, vi potrete domandare, a questo punto, che senso hanno le foto in cui la donna viene didascalicamente definita fragile: ebbene, pur volendo allontanare il concetto di “sesso debole”, non potevo non riconoscere al soggetto ferito una necessità di aiuto e una posizione di fragilità. Sebbene sia la cultura malata la prima causa di tanto accanimento verso le donne, è altrettanto vero che una cultura che sa riconoscere il problema, senza compassionevoli pietismi, potrebbe esserne la soluzione.

Spero che leggiate negli occhi della mia amica la voglia e l’urgenza di ribellione da una società troppo aggressiva, il bisogno di cancellare il pregiudizio dagli occhi di coloro che non riescono a vedere oltre la semplice apparenza di un corpo e dalle bocche che spendono parole amare verso chi decide di mettersi a nudo per esprimere la propria libertà.

La libertà di essere una donna.